
A cura di Frank Lavorino
Titolo: Il gitano
Autore: Martina Collu
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Nulla Die Edizioni
Collana: Parva res. I romanzi
Pagine: 201
Prezzo: 16,00 €
Codice ISBN: 978-88-691-53-143
Il gitano di Martina Collu è ambientato a Gibilterra, un luogo attraversato da profondi conflitti derivanti dalla necessità di autodeterminarsi dei suoi abitanti che stride con la fedeltà estrema alla madrepatria.
E la protagonista dell’opera, Morea Blanco, avverte lo stesso lancinante conflitto: è sempre vissuta sotto la campana di vetro di un mondo chiuso e protettivo, ma sente il bisogno di espandere i suoi orizzonti, di affermare la propria individualità.
Morea non è mai stata una donna determinata e sicura di sé: sin da bambina si è sentita diversa, e non in senso positivo; è stata bullizzata dai suoi coetanei e condizionata da una madre bigotta e ansiosa, che ha controllato ogni aspetto della sua vita. L’unico respiro di libertà si materializza nella cugina Salomè, uno spirito inquieto, per la quale la protagonista prova una magnetica attrazione.
Quando incontriamo Morea all’inizio del romanzo è in preda a una forte crisi: sente di dover cambiare, vorrebbe farlo ma troppe cose la bloccano. La sua decisione è di provare a trasformare la sua vita partendo dall’aspetto fisico: si è appena recata dal chirurgo plastico e sta riflettendo sulle sue opzioni. L’incontro con una sua vecchia compagna di classe, però, acuisce i suoi dubbi e i suoi tormenti: parlando del passato riemerge infatti un evento traumatico che ha influenzato tutta la sua vita, e che torna come un incubo a perseguitarla.
Morea, già personaggio dall’evidente dissociazione psichica, comincia a vivere contemporaneamente in un presente confuso e in un passato sempre più incalzante; il lettore è all’inizio spiazzato dalla sua turbolenta condotta, ma poi si lascia guidare nel suo percorso disordinato, arrivando a comprendere le verità che si erano solo intuite fino a quel momento.
La particolarità del romanzo di Martina Collu risiede proprio nella sua capacità di presentare un personaggio per cui non è semplice provare empatia e, allo stesso tempo, per cui si avverte una fascinazione inspiegabile; la stessa storia provoca sentimenti contrastanti, e ciò rende la lettura ancora più coinvolgente.
Il gitano racconta di un tentativo di trasformazione, attuato mentre una potente tempesta emotiva distrugge ogni certezza e lascia solo la possibilità di ricostruire dalle macerie. «La donna dentro lo specchio nasce adesso, ora che si scopre uguale a tutti gli altri esseri umani», afferma Morea, e nel bene o nel male ella si riconnette con sé stessa, conscia però dei pericoli dell’abitare il proprio corpo non più distrattamente, ma con cognizione di causa.

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