CISCANDRA: intervista a Linda Tovazzi, autrice del viaggio onirico attraverso mondi ispirati alle malattie mentali

Era una buia mattinata invernale, il giorno in cui scoprii su Wattpad Ciscandra. In mezzo a quelle storie, tutte troppo uguali, dove solo pochi nomi spiccavano per originalità e buona scrittura, Linda catturò immediatamente la mia attenzione.

Allora era semplicemente una storia. In quel momento, solo il mondo bipolare faceva da cornice al viaggio.

Ma cos'è CISCANDRA?

Ciscandra è la storia di una ragazza che cade in coma ed entra in una dimensione parallela, il Mondo Bipolare, un luogo onirico dal sapore vittoriano, popolato da personaggi stravaganti e governato da una regina dispotica che ha un unico desiderio: estirpare la tristezza dal suo regno.

In questo mondo ogni abitante deve mostrarsi sempre felice, ignorando la grande ombra personale che striscia perennemente alle sue spalle. Gli abitanti tristi – chiamati lunatici – vengono reclusi nel Sanatorio del Litio, un palazzo pieno di porte che conducono a destinazioni incerte – le stanze si trasformano continuamente, modellandosi sull’inconscio del visitatore.

​Ciscandra attraversa questo mondo incontrando scenari e personaggi surreali. Pian piano capirà che ciò che ricorda della sua vita non è esattamente quello che è accaduto nella realtà. Solo viaggiando scoprirà la verità e avrà la possibilità di risvegliarsi.

​Cosa incontrerà? Una Donna-Orologio, Medici della Peste, un angelo in una discarica di pillole, poeti maledetti, la dolce Ophelia dimenticata in una vasca da bagno, scheletri ballerini, inquietanti sale da tè e tanto altro!

​È un viaggio tortuoso e serve tanto coraggio ma ci sarà sempre un gatto diverso che cammina al tuo fianco e Didì, una drag queen frizzante che ama follemente i nomi.

ciscandra

Copertina, illustrazione di Lavinia Bassi

Mi spiegate come si fa a non essere attirati da una trama e da una copertina del genere?

Avrete già compreso che sono una delle fortunate ad aver già letto libro. Impegnandomi a non fare spoiler, non posso fare a meno di definirlo un colpo al cuore. La scrittura di Linda è dolcemente tagliente. Sì, credo sia l’ossimoro che meglio si addice a ciò che si prova viaggiando con Ciscandra. È un mix di ironia (donato dalla folle Drag Queen), tristezza, angoscia, ansia e speranza. I suoi bizzarri personaggi, talvolta inventati di sana pianta, talvolta ispirati a personaggi  realmente esistiti nella vita vera o in altri racconti (come Ophelia, dall’Amleto di Shakespeare), trasportano in una dimensione parallela, facendoti dimenticare per un attimo dove ti trovi e cosa stavi facendo prima della lettura.

PARTE 2 Ricompense_grafiche (2)

Ho pensato a Linda per la prima intervista del blog, nella sezione “autori emergenti“, perché deve essere conosciuta. Ho scelto Ciscandra perché credo in questo progetto. E so che il mio intuito non sbaglierà neanche questa volta.

Intervista a Linda Tovazzi

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Non nascondo di aver molta ansia. Ho scritto le domande sulle note del cellulare, pur sapendo che le parole potrebbero portarci altrove. Attendo le 15.00, chiedendomi se ne sarò capace, se riuscirò a porre i giusti quesiti, cercando di non essere banale.

Tutto inutile, basta la prima domanda a sciogliere tutti i nervi:

  • Innanzitutto, come stai? chiedo. Può sembrare una domanda sciocca e banale, ma a volte lo si dà per scontato.

“Bene, sono un po’ presa dalla millesima rilettura di Ciscandra che ho finito oggi. Domani io e Lavinia scansoniamo le illustrazioni; poi si passa alla parte grafica. Un po’ scombussolata anche perché sto facendo scatoloni per traslocare. Spero anche tu stia bene.”

  • Sì, grazie. Immagino la tensione, in vista del grande giorno! Sai, ricordo benissimo la prima volta in cui incrociai su Wattpad “Ciscandra – solo la follia conosce il mio nome”. La tua storia mi ha colpita fin da subito. Era una delle poche in grado di mantenermi ancora sulla piattaforma come lettrice. E questa domanda ti suonerà banale, ma, per chi non conosce il racconto, ti chiedo: come nasce questo splendido viaggio?

“È difficile da riassumere, ma è nato un po’ da un mio periodo turbolento, in cui scrivere mi era necessario come respirare per trasformare e dare un senso alle cose che vivevo; un po’ è nata anche dalle storie delle persone che ho incontrato. Una volta una mia cara amica, parlando, mi ha detto di soffrire di una grande depressione, ma che non poteva parlarne con i suoi perché i suoi genitori non credevano nell’esistenza della depressione, ma solo in ciò che era reale, misurabile, tangibile. Quindi mi sono chiesta: come sarebbe un mondo dove il dolore, le paure e anche la sofferenza psichica assumono una forma corporea? Alcune cose che fingiamo di non vedere o sentire, tutto quello che sotterriamo… saremmo costretti ad affrontarlo con sincerità.”

Il tono di Linda è quello che mi aspettavo, seppur attraverso lo schermo di un cellulare. Credo di aver sentito la sua voce solo una volta, in un reading di uno stralcio del racconto, postato su Wattpad stesso. Eppure non credo serva ascoltarla, la dolcezza è in grado di penetrare anche gli aggeggi tecnologici usati per questa intervista e la sua sensibilità trapela dalle sue parole.

  • Capisco, quello che scriviamo contiene spesso quello che viviamo, così come le persone che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso, mi lascio sfuggire. Riflessione che deriva dall’essere anch’io l’ideatrice di qualcosa e avrei parlato ore di questo argomento con lei, ma decido di andare avanti, un po’ sul personale. Chi è Ciscandra, dunque, lo scopriremo presto. Lasciamelo dire: non vedo l’ora che tutti conoscano Didì e diventi uno dei personaggi preferiti (non potrebbe essere altrimenti, “my love“). Ma la domanda che voglio farti è un’altra e, chissà perché, sono sicura che la risposta da darmi ti risulterà più difficile della precedente: chi è Linda Tovazzi?

“È un’anima che ama immensamente le cose antiche e le storie delle persone. Nata a Trento, adottata da Torino per gli anni dell’università. È laureata in Psicologia Clinica e nella vita vuole prendersi cura delle storie delle persone, e, dopo l’abilitazione come psicologa, intraprendere gli studi per diventare psicoterapeuta. Tra queste cose adora la natura, gli animali, la poesia nelle piccole cose e i concerti ad alto volume.”

  • Di sicuro studi, i tuoi, che hanno aiutato parecchio il racconto…

“Lo studio ha fatto la sua parte, sì. Studiare è importante perché apre la mente alla complessità, a diversi punti di vista, ma non sostituisce mai la conoscenza del cuore, il vero incontro con l’umanità dell’altro. Lo studio è importante, ma non deve mai diventare un filtro per conoscere il mondo, un applicare in modo cieco etichette addosso alle persone. In tanti momenti della nostra vita possiamo essere spezzati dal dolore e siamo vicini a quello che noi cataloghiamo come “malattia mentale” più di quanto pensiamo.”

  • Sono assolutamente d’accordo con te. Altro tratto distintivo della tua storia è il nome della protagonista. Tanti, leggendolo, potrebbero semplicemente pensare a quanto sia particolare. Pochi, purtroppo, sanno a chi è ispirato il personaggio di Ciscandra, ovvero la splendida cantante dai chilometrici capelli neri. Quanto la musica dei Nostalghia ha ispirato il tuo racconto?

“La musica dei Nostalghia ha influito tantissimo su questa favola onirica. È stata la loro musica a ispirare scenari, personaggi e tanto altro. Ciscandra Nostalghia è un’artista che amo profondamente, e non ho mai incontrato nessuno che riuscisse a dare voce ai miei pensieri come lei. Quando mi è venuto in mente di utilizzare il suo nome, ho chiesto il suo permesso, spiegandole il mio progetto e di cosa parlava il libro, perché non sapevo neanche se era un nome d’arte o un nome vero! Lei è stata carinissima. Ha risposto che era onorata di fare parte di una storia così, tra l’altro vicina a temi che le stanno molto cari, e di farle sapere quando sarebbe stato pronto perché ne voleva una copia. Inutile dire il mio scioglimento istantaneo nel leggere questa risposta.”

  • Immagino l’emozione nel leggere le sue parole, sì. E, alla fine, è un nome d’arte o il suo vero nome? 

“È il suo nome vero. Ciscandra Nostalghia.”

E mi lascio un po’ prendere dall’argomento. Inutile dire che ho conosciuto i Nostalghia grazie a lei. Chi conosce la storia dagli esordi sa che non è mai stato un segreto l’ispirazione per questo nome così bello e speciale, e mi sono abbandonata alle note di Sunshiny Milk del suo booktrailer. Linda ci consiglia le sue canzoni preferite dai due album – Chrysalis, dal quale nomina Naked as a Hand e Stockholm Syndrome; e Imagō da cui ricorda Gorgeous Creature, Kingdom of disturb e Liminal – anche se li definisce “un viaggio, di quelli che vanno ascoltati per intero”. Ed è quello che ho fatto io ieri sera, così com’è quello che consiglio a voi: ho indossato le cuffie e ho chiuso gli occhi. Ho viaggiato con quelle parole, mi sono commossa, avrei voluto urlare. Me ne sono letteralmente innamorata.

È un taglio nel petto, ma fa bene e male insieme, come il viaggio di Ciscandra.

Some time long ago

I was of an eagle and a crow

Soared my highs and lows

Thought you knew but you never did show

Tied you to my heart

Made you recite all its bloody parts

Lived there to my death

Never to again find any rest

Because

I want

I want

I want

You.

Da Naked as a Hand

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  • Un’altra domanda che potrebbe capitarti di frequente riguarda il modo di pubblicazione del tuo libro. Ormai se ne parla tanto di “come” pubblicare: c’è chi preferisce rivolgersi a una casa editrice, chi predilige l’autopubblicazione (ormai, senza malizia nelle mie parole, con Amazon possono pubblicare tutti). Perché la scelta del crowdfunding?

“Da premettere che io non ho assolutamente nulla contro le case editrici. Anzi, in futuro mi piacerebbe, credo, proporre questo progetto a qualche editore. La scelta del crowdfunding non è stata una seconda via d’uscita, ma la nostra prima scelta, semplicemente perché io e Ephygenia (Lavinia Bassi, l’illustratrice) avevamo una idea ben precisa del libro che volevamo creare. Volevamo un libro che avesse un fascino antico, illustrazioni a colori e in bianco e nero a pagina intera; volevamo ricreare la magia di quando si è piccoli e si sfogliano e odorano quei grandi libri pieni di immagini e ti sembra di avere tra le mani qualcosa di prezioso che parla di te, profondamente. Volevamo metterci cura, amore e passione, in questo libro, occupandoci di ogni dettaglio, cimentandoci in ogni fase da un’idea alla creazione di una realtà. A dire la verità, io avevo qualche pregiudizio prima di conoscere Ephygenia, sull’autoproduzione. Pensavo fosse un po’ la “via dei rifiutati”, di quelli che non sanno accettare un “no” da magari una casa editrice. Ma, girando per tante fiere, ho avuto occasione di incontrare professionisti validi, artisti e illustratori incredibili che producono il proprio lavoro con umiltà e creano cose grandiose, che non hanno come mira la fama, ma solo il creare per la bellezza di farlo, o meglio perché hanno un messaggio da portare alle persone. E in questi anni mi sono ricreduta sul crowdfunding. È stata una fatica immensa organizzarlo ma ci ha permesso di dare vita a un libro che è un po’ un manifesto delle cose fatte con amore, passione e cura, in una epoca che predilige più il fare le cose tanto per farle, senza particolare impegno, a volte svilendo lavori come quello degli illustratori e dei grafici che vengono sminuiti.”

  • Guarda, in realtà, ero come te inizialmente, eppure è vero: ci sono sempre tante sfumature nelle cose! Nelle autopubblicazioni c’è anche la gente che nomini tu, i rifiutati e quelli che non accettano un no. Ma ci sono anche questi validissimi artisti. Da poco, la mia collega, Jessica Martino, ha pubblicato un articolo sulla storia di Rupi Kaur (di cui consiglio a tutti la lettura), per esempio, che dal self-publishing ha raggiunto l’editoria tradizionale e il successo mondiale. Possiamo, quindi, definire Ciscandra un vero e proprio progetto tuo e di Lavinia Bassi, e anche di Skadegladje (piuttosto conosciuta in quel di Wattpad per le sue splendide copertine), no? La vediamo spesso con voi.

“Sì, è nato da me ma si sono aggiunte delle anime stupende che mi hanno infuso un coraggio incredibile. Prima Ephygenia, poi Ska (Alessia Casali) che è una grafica magica, e anche Michela Baldasso che mi ha aiutato a rivedere e lavorare sui testi.”

E allora entriamo un po’ nel mondo di Lavinia Bassi, Ephygenia, colei che ha trasformato in immagini le parole di Linda. L’illustratrice torinese ha creato ogni immagine – a colori e in bianco e nero – di Ciscandra.

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Il suo amore per l’arte è tangibile, così come la sua fantasia. Leggo sul web che il suo percorso inizia dall’infanzia, che “con matita e colori, descriveva il suo mondo, fatto di animali, boschi e un pizzico di magia“. Vediamo qui di seguito La Donna Orologio, Luce, Alibi e la rappresentazione magistrale del Sanatorio del Litio. Se già le parole di Linda catapultavano in un mondo ben visibile anche con la minima immaginazione, ora è come esserci dentro fisicamente.

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  • Bene, stiamo arrivando in fondo. Cosa ci vuoi dire sul tuo libro? Qual è la tua speranza?

“Ciscandra è una favola per chi è stanco di scappare dai propri mostri. È un alternarsi continuo di luci e buio. C’è una regina tirannica che allontana il dolore; c’è un’anima ardente che si ribella piangendo, in un mondo dove la tristezza è proibita; c’è una figlia, il dolore, rinchiuso in una torre. C’è una drag Queen che ha la capacità di sollevarsi con un sorriso anche nelle difficoltà. C’è una donna cervo che è la nostra parte animale, che con tenacia continua a camminare. C’è un ragno che è l’oscurità che conteniamo e a volte ci dice di lasciarsi affogare e c’è un re che crede di essere nel giusto, ma ama in modo egoista. C’è questo e molto altro, ci sono tante contraddizioni come nella vita stessa. Credo che viaggiare con lei sia come fare un sogno lunghissimo dentro una persona, senza sapere niente della sua storia e realtà quotidiana. La mia speranza è che questo libro possa arrivare a quelle persone che stanno cercando di imparare a volersi bene e ad ascoltare le proprie ombre, senza continuare a scappare. Le persone che hanno capito che essere coraggiosi non è smettere di avere paura, ma attraversare comunque ogni cosa che si pone sulla nostra strada.”

  • Stupendo. E questa è anche la mia speranza. Ne sono certa, è anche quella di tutti quelli che hanno già viaggiato insieme a Ciscandra. E, per chi non è riuscito nel crowdfunding, immagino ci saranno altre occasioni per averne una copia…

“Il crowdfunding dura fino al 31, la notte di halloween, la festa per celebrare le ombre! Dopo passeremo nel mese di novembre alla stampa e le spedizioni, ma, dato che è andato molto bene, il crowdfunding, riusciremo a stampare delle copie in più sicuramente.”

Avete capito? Avete ancora qualche giorno per provare ad ottenere una copia di Ciscandra, tra quelle rimaste! Guardate questo video che spiega tutto su questa iniziativa e sostenete le anime dietro questo progetto.

Saluto Linda e lei ringrazia Oui Magazine tantissime volte. È felice, sta realizzando il suo sogno e pensare che parte di questo è anche merito nostro, nel sostenerla e cercare di far conoscere il suo lavoro, rende felice anche me. Io ringrazio lei per aver ritagliato per noi una parte del suo tempo e averci fatto conoscere Ciscandra, i Nostalghia, Ehpygenia e tutto ciò che c’è dietro questa favola onirica.

E ora saluto anche voi, in attesa della mia copia di Ciscandra. Guardate le nostre stories sul nostro profilo instagram, sarete i primi con i quali condividerò qualche immagine in modo da farvi venire voglia di avere una copia di Ciscandra nella vostra libreria.

Ne vale la pena. Davvero.

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