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Il dipinto di oggi è stato ispirato dalla bellissima galleria di @oldmastersadvisory (https://instagram.com/oldmastersadvisory?igshid=16x8uygl3g9lr), curata dalla talentosa Giulia Santoro (https://instagram.com/juliet___s?igshid=1okc69qwt21tr), specializzata in Iconografia ed Iconologia del Cinquecento e Seicento. Presto avremo il piacere di ospitare sul magazine un suo articolo, nel frattempo vi consigliamo vivamente la sua pagina.
“O chiara stella che co’ raggi tuoi / togli alle vicine stelle il lume / perché splendi assai più del tuo costume?…”
– Lorenzo il Magnifico, incipit di un sonetto che scrisse per la sua scomparsa.
Il Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra è un dipinto a tempera su tavola (57×42 cm) di Piero di Cosimo, databile intorno al 1480 circa e conservato nel Museo Condé di Chantilly.
Simonetta Vespucci, conosciuta in tutta Firenze per la sua bellezza, (tanto da aver ispirato anche Botticelli) prima e a causa della sua prematura morte (aveva 23 anni) dopo, è la protagonista di questo dipinto. Da oldmastersadvisory apprendiamo che Piero di Cosimo avesse 14 anni quando realizzò il dipinto, poiché tanto colpito dalla sua morte.
I nuvoloni neri simboleggiano l’oscuro destino a lei riservato. Il suo dipinto viene associato a Cleopatra per il seno scoperto e l’aspide attorcigliato al collo: Cleopatra morì a causa del morso di un aspide al seno. Nel caso della Vespucci, il serpente potrebbe simboleggiare l’intelligenza e la prudenza, virtù della nobildonna.
generosissima commistione fra letteratura e pittura. grazie per lo spunto. in bocca al lupo per tutto.
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Pier, penso che non vi sia binomio migliore. Quando poesia e letteratura si sposano assieme, si crea la meraviglia, l’incanto, la bellezza.
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Ho sempre pensato che Piero Di Cosimo meriti un poco più di attenzione.
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